Storia del ritratto

In breve, la storia del ritratto la si può definire all'interno del contesto storico-culturale in cui è "vissuto". Possiamo identificare, in ordine crono-artistico, i periodi in questo modo:

Preistoria: venivano rappresentati volti legati ai riti e alle credenze;

Egizi: si rappresentavano i volti (non solo disegnati ma anche scolpiti) dei Faraoni;

Civiltà Orientali: i ritratti si ispiravano a riti religiosi ed erano visibili segni legati ad usanze e costumi;

Antica Grecia: il viso riproduceva i tratti fisici del volto ed erano ben identificabili i tratti corporei;

Ellenismo: oltre ai tratti fisici erano evidenziati quelli attinenti l'attività sportiva quindi abbiamo ritratti "omogenei" con il resto del corpo e contava molto l'atteggiamento;

Etruschi ed Italici: inizia il ritratto visto essenzialmente dal punto di vista artistico, con molte influenze Romaniche (ritocchi e particolari);

Medioevo: "il ritratto .. era limitato quai esclusivamente ai vertici della gerarchia ufficiale o sociale" (cit. Treccani.it)

Rinascimento: la rilassatezza, la rivalutazione della natura, fanno sì che possa "rinascere" anche il ritratto, in particolare il ritratto privato; artista rappresentativo: Masaccio.

Barocco-Rococò: si evolve l'originalità del ritratto e si arricchisce di stile (i personaggi vengono rappresentanti contornati di simboli di potere);

Neoclassicismo e XIX secolo: tipico esempio di ritorno all'arte classica è rappresentato dall'artista Antonio Canova.

Arte contemporanea: è l'arte di oggi, in cui nessun artista si identifica in una corrente particolare e che, secondo la mia opinione, trattandosi dell'era dei Sistemi, anche l'arte può essere identificata nei Sistemi o rappresentare essa stessa uno o più Sistemi Artistici.. il ritratto fa parte di questi e a volte li rappresenta.